La ricerca, la conoscenza, l’incontro con le persone alla scoperta dei milioni di modi di vivere che sono possibili mi hanno condotto fino a qui. Ho viaggiato e imparato le lingue per poter abbattere barriere comunicative e accogliere la diversità come ricchezza.
“Ci sono solo due tipi di mente al mondo, quella indiana e quella greca. La mente indiana è irrazionale e la mente greca è razionale. La mente indiana viaggia nell’oscura selva del profondo, dove non ci sono confini, dove ogni cosa è vaga, nebulosa. La mente greca cammina sulla via della logica, della linea retta, dove ogni cosa è precisamente definita e classificata. La mente greca si muove nell’ambito del conosciuto; la mente indiana si muove nell’ambito dello sconosciuto, anzi dell’inconoscibile. La mente greca è assolutamente coerente; la mente indiana assolutamente contraddittoria” – Osho
In India ho trovato l’anima della vera accoglienza. La contraddizione come valore che permette di far emergere cosa è vero per sé, senza negare ciò che è vero per l’altro. Trovare la mia verità è ciò che mi permette di essere autentica e di entrare davvero in relazione con le persone. Amo la Natura e la Meditazione per sintonizzarmi con la mia interiorità in una ricerca che ho iniziato tanti anni fa guidata dalla mia sensibilità e dal mio intuito.
“In tutti i bambini, finché siano ancora immersi nel mistero, l’anima è senza posa occupata con l’unica cosa davvero importante, vale a dire loro stessi e l’enigmatico nesso tra la loro persona e il mondo circostante. Colui che cerca e il saggio giunti agli anni della maturità ritornano a queste occupazioni, ma per la maggior parte gli esseri umani dimenticano e abbandonano questo mondo interiore, il mondo di ciò che è davvero importante, e lo fanno assai prima e per sempre, e per tutta la vita errano nei policromi labirinti di preoccupazioni, desideri e mete, nessuna delle quali abita nel loro intimo, nessuna delle quali li riconduce alla loro interiorità, a casa” – Hermann Hesse
La mia formazione è iniziata con la laurea in Giurisprudenza e nel 2001 sono diventata Mediatrice Familiare, professione in cui ho potuto unire le mie competenze giuridiche al mio interesse per la comunicazione, la relazione, l’ascolto. Il mio interesse per l’interculturalità mi ha portata a lavorare in Perù, nelle Defensorie Familiari Comunali delle zone urbano-marginali della città di Lima, in difesa dei diritti umani contro la violenza intra e inter-familiare.
Tornata a Firenze, nel 2007 ho fondato, insieme a due colleghe Mediatrici Familiari, l’Associazione Mediamente – Centro di ricerca e sviluppo per la Mediazione Familiare ed il Counseling nella relazione d’aiuto – www.associazionemediamente.org, dove lavoro ancora oggi. E dopo aver frequentato un Master all’Università di Siena in “Relazioni Interpersonali, Comunicazione e Counseling” sono diventata Counselor Relazionale.
La mia sete per il ‘sapere’ e per la ‘conoscenza’ è stata alimentata ancora di più da uno stato di dolore pelvico che ho vissuto per molti anni senza trovare soluzioni. Ho intrapreso un lungo percorso di ricerca, seguendo l’approccio spirituale di Baba Bedi, quello olistico-energetico di Barbara Probst, la psicoterapia della Gestalt, il Somatic Experiencing® di Peter Levine e la psicoterapia Organismica di Malcolm Brown.
Ho studiato e letto tutto quanto potevo trovare sul dolore pelvico e mi sono fatta ispirare da chi prima di me aveva affrontato questo dolore. Così ho trovato Tim Parks e il suo libro ‘Insegnaci la quiete’ che mi ha aperto alla pratica della Meditazione Vipassana e poi il lavoro di Wise e Anderson e il loro libro “Un mal di testa nel bacino” che contiene il Protocollo di Stanford per il dolore pelvico e mi sono recata nella 6-day clinic in California per imparare da loro in prima persona.
Ho piano piano iniziato a stare meglio e volendo padroneggiare gli strumenti che mi avevano permesso questo, ho continuato la mia formazione. Nel 2015 ho portato a termine il percorso di formazione triennale in Somatic Experiencing®, metodologia ideata dal Dr. Peter Levine per la risoluzione del trauma, andando ad approfondire i nuovi studi sulle risposte traumatiche negli scritti di Peter A. Levine, Bessel Van der Kolk, Lenore Terr, Gabor Matè, Ruth Lanius e altri. Nel 2021 ho conseguito la laurea magistrale in Psicologia, con 110 e lode, con una tesi su: “Trauma evolutivo e dolore cronico. La connessione corpo-mente nell’approccio al dolore pelvico” in cui è confluito tutto il mio lavoro di ricerca.
Studiare è stata una via importante nella strada che mi ha aiutata a stare bene. L’altra via, altrettanto importante, è stata coltivare la mia capacità di essere presente nel qui e ora corporeo grazie al mio lavoro personale di Somatic Experiencing®, alla Meditazione, al Feldenkrais e allo Yoga che pratico ancora oggi.
Anche la creatività ha uno spazio importante nella mia vita. Faccio ceramica, utilizzando grés per l’alta temperatura, con le tecniche della lastra e del tornio e ho aperto una pagina facebook con alcuni dei miei lavori. Link – https://www.facebook.com/paba67
Oggi, vivo a Firenze con mio marito Marcello e lavoro privatamente nei miei due studi, oltre a ricevere online.
La mia esperienza e le mie conoscenze le ho condensate nel mio lavoro di connessione corpo-mente-spirito, cui ho dato il nome di Namawork® dal sanscrito ‘nam’ che significa ‘inchinarsi, salutare’. Un approccio nato dalla ricerca di una soluzione al dolore cronico che ho vissuto per molti anni, che si è trasformato in un’attitudine verso la vita. Dove inchinarsi richiama la gratitudine e il salutare richiama il riconoscimento, per se stessi, per gli altri, per la vita. Namawork® per onorare la vita, quale dono più grande che ognuno di noi ha ricevuto.
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